Il tema dell’integrazione socio-sanitaria è dibattuto da anni in diverse sedi, da quelle accademiche a quelle istituzionali: l’integrazione tra il settore sociale e quello sanitario, infatti, è considerata una condizione necessaria per rispondere in modo più articolato ai bisogni complessi dei cittadini.
Chi opera sui territori ha assistito ad un aumento progressivo della domanda di servizi a carattere sia sociale che sanitario, eppure l’integrazione tra questi due ambiti rimane ancora poco fluida e incompiuta, pur in presenza di un quadro normativo che ha disegnato un impianto comune e coerente con gli obiettivi di un disegno sistemico.
L’esperienza del Covid ha fatto emergere la necessità di una maggiore integrazione tra sociale e sanitario per la salvaguardia della salute e della qualità della vita delle comunità locali. Il rapporto tra i settori dovrebbe essere ulteriormente potenziato e reso strutturale per rilanciare un’idea di welfare che veda nell’integrazione socio-sanitaria il suo fulcro fondamentale, non solo nelle fasi critiche dell’emergenza. Oggi più che mai il tema della garanzia della salute per i cittadini si coniuga con il tema della garanzia di assistenza e di protezione sociale che parta dalle categorie più fragili e presenti aspetti multidimensionali e multifattoriali che richiedono risposte integrate sia di tipo sanitario sia sociale, nonché una rete territoriale di servizi in sinergia tra loro e una governance condivisa.
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DELEGATO ANCI PER IL WELFARE E LE POLITICHE SOCIALI
Il quadro attuale richiede un ripensamento di vari aspetti riferiti al sistema socio-sanitario a partire dal governo del sistema, dalle soluzioni organizzative, dallo sviluppo delle competenze professioni e dalla distribuzione delle risorse, anche alla luce degli investimenti previsti nel PNRR, le risorse dei Fondi Comunitari del nuovo settennato e gli importanti fondi nazionali finalmente stabili con una programmazione triennale. Tutto ciò nel quadro di imminenti e importanti riforme in arrivo tra cui l’individuazione dei primi livelli essenziali delle prestazioni sociali all’interno di un unico Piano nazionale triennale per il Sociale e l’approvazione di una Legge quadro sulle disabilità e di una Riforma del Sistema degli interventi in favore degli anziani non autosufficienti.
Ne parleremo con istituzioni, mondo accademico e portatori di interesse nel corso della seconda Conferenza nazionale di Penisola sociale “Ripresa e resilienza in Italia: occasioni e spazi per l’integrazione tra il sociale e il sanitario”, promossa da Anci, Cittalia, Ifel e Università Roma Tre.
La Conferenza si svolgerà online il prossimo 29 novembre alle ore 9.30.
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