Roberto Speziale, Presidente di Anffas e coordinatore della consulta disabilità del Forum Terzo Settore, ci ha ricordato il ruolo importante che giocano sui territorio gli enti di Terzo settore: circa 35.000 soggetti che, con varie nature giuridiche, interagiscono con il sistema territoriale per garantire diritti, dignità e qualità di vita a tutti i cittadini, grazie a circa 1 milione e 200 mila tra operatori professionali e volontari.
Visto dalla prospettiva di questo sistema di attori, uno dei limiti principali alla mancanza di integrazione tra sociale e sanitario è l’incapacità di affrontare in modo complessivo il benessere di ogni persona. E’ comunque in questo sistema incompiuto che si muovono gli enti di Terzo settore, all’interno di una sinergia sussidiaria con le istituzioni locali dove, grazie a quella che Speziale chiama “resilienza organizzativa”, gli operatori inventano e realizzano tante soluzioni sul piano educativo, su quello della salute ma anche sul fronte culturale.
Non solo territorio, però: il Forum terzo settore, in realtà, ha avuto voce anche all’interno della definizione del PNRR, essendo parte sociale del Governo e proponendo di superare i silos fra il mondo sociale e quello sanitario con l’emanazione dei livelli essenziali degli interventi e delle prestazioni sociali. Secondo Speziale insieme alla proposta per avere una legge sulla non autosufficienza e una legge delega sulla disabilità, sul tema dell’integrazione tutto si giocherà sulle 1350 Case della Comunità, “a condizione”, ha detto Speziale, “che non siano l’ennesimo luogo della diaspora ma siano luogo di ricomposizione”.