Lo studio condotto da Renate Klotz ha l’obiettivo di indagare come le persone anziane e molto anziane soffrono di isolamento sociale, al fine di far crescere la consapevolezza su questo argomento su diversi livelli.
Il tema dell’isolamento sociale risulta pregnante in questa fase, infatti nella ricerca emerge come, dopo lo scoppio della pandemia di SARS-CoV-2, il 98,5% dei residenti delle case di cura sono stati stimati come affetti da isolamento sociale e solitudine dal personale di cura e riabilitazione.
La ricerca è stata condotta con metodi sia qualitativi che quantitativi e ha messo in luce alcuni aspetti rilevanti. In primo luogo la ricerca ha mostrato che i residenti della casa di cura soffrono di ansia, disperazione, passività, apatia con ritiro, crisi di significato, disturbi del sonno e capacità di comunicazione ridotta e/o compromessa. Emergono anche sintomi come pianto, frustrazione, svogliatezza, “umore basso”, stanchezza e apatia. L’indagine qualitativa ha rilevato che alcuni residenti della casa di cura erano “gravemente diminuiti” nelle loro capacità cognitive. Il numero di eventi di caduta è aumentato significativamente in due case rispetto all’anno precedente.
Nella parte seguente i risultati della ricerca viene richiamato il bisogno di assumere un approccio di prevenzione e intervento per gli effetti biopsicosociali che sono già insorti, al fine di impostare interventi adeguati. Lo studio si rivolge dunque ai decisori politici, ai medici, agli enti locali, alle case stesse, alle ASL e anche ai ricercatori nell’ottica di costruire interventi coordinati e integrati a livello socio-sanitario.
L’abstract della ricerca è in tre lingue: tedesco, inglese e italiano.
Per maggiori informazioni potete contattare l’autrice: renate.klotz@asbmeran-o.it